Processi di pulizia in situ (Clean In Place, CIP)
I bioreattori si utilizzano in biologia per coltivare cellule da usare per la produzione di farmaci. Essi creano un ottimo ambiente per la coltivazione di cellule o virus, ma potrebbero anche essere un luogo ottimale per la proliferazione di batteri e altri elementi dannosi. Tenere pulito l'ambiente del bioreattore è fondamentale per ridurre la contaminazione crociata, garantire la purezza del farmaco e impedire il trasferimento del farmaco da lotto a lotto. Le autorità regolatorie insistono sul fatto che, ove possibile, i bioreattori vengano puliti in situ (CIP) dopo la produzione.
Per la presenza di cellule, virus o altri materiali che possono essere coltivati/presenti in un bioreattore, questa “zuppa” biologica deve essere contenuta il più possibile. Essa infatti potrebbe facilmente crescere/diffondersi o contaminare altre linee di produzione, se portata al di fuori dell’ambiente della camera bianca. Di conseguenza i bioreattori vengono puliti dove si trovano, o puliti in situ (CIP).
L’operazione CIP viene effettuata in due modi diversi: il bioreattore è su ruote e viene portato in una cabina di pulizia, oppure una cabina di pulizia viene portata fino al bioreattore. Il produttore del farmaco dovrà aver sviluppato un programma di pulizia, che comprende agenti detergenti, acidi, una serie di risciacqui con acqua purificata (PW) e/o acqua per uso iniettabile (WFI), e un controllo finale del carbonio organico totale (TOC). Un tecnico, dopo aver terminato il programma di pulizia, esegue un controllo del TOC per assicurarsi che non vi sia più nessun materiale organico nel bioreattore. Se la pulizia non viene eseguita, potrebbe esservi una più elevata concentrazione per ml del farmaco nel bioreattore, dovuta alla contaminazione dal lotto precedente. L’esecuzione della CIP è il test finale, per assicurarsi che la pulizia sia stata efficace e che nessun futuro lotto sarà contaminato da uno precedente.
- I sistemi di CIP possono essere interamente automatici o semi-automatici, in modo da richiedere un intervento minimo da parte dell'operatore.
- I parametri come tempo, azione, concentrazione (degli agenti detergenti) e temperatura (time, action, concentration and temperature, TACT) stabiliscono gli esiti del processo CIP.
- L’attento controllo dei parametri TACT, e della documentazione per la convalida del processo e la consegna dei lotti di prodotto, contribuisce alla costante riuscita dei protocolli CIP.
- L’automatizzazione dei processi di QC per i sistemi CIP (ad es. il monitoraggio del carbonio organico totale nell’acqua del risciacquo finale) può contribuire ad accelerare il ritorno dei contenitori alla produzione ed evitare ritardi di produzione.
Bibliografia
Good Practice Guide: Ozone Sanitization of Pharmaceutical Water Systems, ISPE. Luglio 2012. https://ispe.org/publications/guidance-documents/ozone-sanitization-pharmaceutical-water-systems
Products for CIP Processes